Oggi vi racconto una storia magnifica.
Prima però dobbiamo fare un piccolo passo indietro, era il 2011 e durante un viaggio a Copenaghen ho scoperto l’esistenza di un ristorante in cui nei piatti venivano impiegati cibi selvatici, raccolti spesso nei boschi all’alba…”Che cosa meravigliosa!” ho pensato immaginando che in Italia la cosa fosse totalmente sconosciuta.
Mai un pensiero fu tanto sbagliato, vedi a giudicar male il tuo Paese…poi vieni subito punito!
Durante la pausa di Agosto di quest’estate ho scoperto l’esistenza di Wood-ing Wild food Lab, si tratta di un laboratorio di ricerca e sperimentazione sull’utilizzo del cibo selvatico per l’alimentazione e la nutrizione umana con sede in Brianza.
W O W !
Li ho subito contattati e mi hanno invitato per un intervista a Valeria Margherita Mosca presso il Wood-ing Bar in zona Isola a Milano locale di cui Valeria è titolare insieme a Stefano Tosoni ed altri soci. Il Bar lo definirei la naturale evoluzione del Lab.
Ci accomodiamo su dei comodi sgabelli in ferro ad uno dei tavoli in legno naturale del locale che profuma di natura, di passione di chi ci lavora e di mura dall’effetto decapato in cui prima aveva sede un vecchio colorificio.
Valeria mentre racconta è totalmente immersa nel suo lavoro, trasuda amore e dedizione per quello che fa e mi spiega che nel Lab di Wood-ing:
- studiano
- raccolgono
- catalogano
- analizzano
- e sperimentano
vegetali selvatici o parti di essi ritenuti commestibili e adatti all’uomo, il loro utilizzo, l’elaborazione di prodotti e la loro conservazione.
“ Il cibo selvatico è un’importante risorsa alimentare e culturale a impatto zero sul pianeta, ha più gusto, più nutrienti interessanti dal punti di vista organolettico…abbiamo perso l’originale abitudine del procacciamento del cibo, le persone sono abituate a procurarselo dagli scaffali di un supermercato o ai ristoranti dove c’è subito disponibilità e non occorrono sforzi produttivi, ma se imparassimo ad utilizzare il cibo ad origine spontanea, saremmo portati maggiormente ad approfondire la conoscenza e lo studio del mondo vegetale, il loro uso comprendendo il modo in cui il cibo è legato alla nostra esistenza, alla salute e all’equilibrio del pianeta terra. Lo sapevi ad esempio che l’abete rosso contiene 8 volte vitamina C in più rispetto ad un limone coltivato? E l’Ortica ha il 25% di Vitamina C in più rispetto al solito limone ed è ricca di ferro?”
No, non lo sapevo, purtroppo… ma posso porvi rimedio!
Mentre mi parla la immagino nei boschi a raccogliere, annusare, toccare foglie, bacche, muschi…le chiedo come le è nata l’idea.
“ Da piccola andavo con mia nonna nei prati a raccogliere, lei era una cercatrice, diventare “forager” non è uno scherzo, per ogni pianta buona può esistere un sosia che potrebbe essere mortale. Bisogna conoscere l’ambiente naturale e avere competenze botaniche, tossicologiche, erbologiche.
Una volta cresciuta dopo gli studi in Antropologia ho lavorato in diverse cucine di Ristoranti stellati; fondare Wood-ing è stato la naturale conseguenza di questo percorso”.
Martedì 3 Ottobre 2017 aprirà invece Wood-ing bar, dove si potranno degustare cocktail sia alcolici che analcolici e cibo in puro stile Wood-ing.
Qualche esempio? Il Cocktail n.4 (che il simpatico barman Manuel mi ha preparato live) a base di Rhum giovane, sciroppo di sambuco, gocce di Braulio e una rosa candita.
Per fare poi anche un’esperienza materica prendendo in mano il bicchiere (lo sporcarsi le mani è voluto ma non abbiate paura, vi offriranno un tovagliolo per pulirvi) è stata spruzzata all’esterno dell’acqua di rose e spolverato dello zucchero alla rosa.
Una meraviglia! Da provare assolutamente.
La Sous chef Vanessa invece mi spiega che dalla cucina si potranno ordinare:
- fichi glassati con miele e gemme di abete fermentate in acqua e sale
- fragole fermentate ricoperte di caramello dentro un bastoncino di legno raccolto nei boschi
- zuppa di frutta secca, Squartone (pesce del lago di Como di tipo invasivo e cioè pescato perché in quantità numerica eccessiva rispetto al normale) e mix di erbe fresche
- come dolce mele selvatiche in acqua e zucchero “bruciato” con cannella, gelato di alghe, fiori balsamici, una grattuggiata di cuore di tonno essiccato ed erba castalda.
- e molto altro ancora!
Effettuano anche servizio catering e nel giorno di chiusura o fino all’ora di pranzo il locale può essere affittato in esclusiva.
Io non vedo l’ora di tornarci, e voi? Condividete gente, condividete!
Per info: Wood-ing e Wood-ing Bar
Photographers: Diana Sangiorgio e Daniele Delfino